Guida completa al passato prossimo in italiano

Ma quando si usa esattamente il passato prossimo? E in cosa si distingue dalle altre forme di passato come l’imperfetto o il passato remoto? In questa guida scoprirai come si forma il passato prossimo indicativo, il suo uso con i verbi riflessivi e quali espressioni lo accompagnano più spesso. Inoltre, analizzeremo gli errori più comuni da evitare e ti forniremo risorse e consigli utili per padroneggiarlo al meglio.

Il passato prossimo è un tempo verbale del modo indicativo che indica fatti ed eventi conclusi, i cui effetti perdurano nel presente.

ragazzo ispanico seduto al suo computer imparando il passato prossimo in italiano

Cos’è il passato prossimo?

Definizione e uso principale 

Nello specifico, si usa per descrivere:

  • Eventi recenti (Oggi ho incontrato Paolo)
  • Esperienze passate (Ho visitato Milano tre volte)
  • Azioni completate in un periodo non concluso (Questa settimana ho lavorato molto)

In alcuni casi, può anche essere utilizzato per descrivere un’azione appena compiuta nel presente, come nella frase “Siamo giunti adesso a una decisione”.

Differenze tra passato prossimo e altri tempi passati

Oltre al passato prossimo, le altre forme verbali più comuni per esprimere il passato in italiano sono il passato remoto e l’imperfetto.

Mentre il passato prossimo si usa per azioni concluse in un tempo recente o aventi un legame con il presente, il passato remoto indica azioni concluse nel passato senza un legame con il presente ed è tipico della lingua scritta.

Allo stesso tempo, se da una parte il passato prossimo esprime un’azione conclusa in un momento preciso, l’imperfetto descrive azioni abituali o non concluse nel passato.

Vediamo ora un esempio pratico con il verbo studiare coniugato nelle tre diverse forme di passato:

Passato prossimo
(azione conclusa in un tempo recente)
Passato remoto
(azione conclusa senza un legame con il presente)
Imperfetto
(azione abituale non conclusa)
Ieri ho studiato tantoDa giovane, mia madre studiò per un anno in FranciaDa bambino, studiavo sempre in camera mia

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Come funziona

Come si forma il passato prossimo in italiano?

Verbi ausiliari: essere e avere

Il passato prossimo è un tempo composto e richiede quindi l’utilizzo dei verbi ausiliari essere e avere al presente indicativo:

EssereAvere
io sonoio ho
tu seitu hai
lui/lei èlui/lei ha
noi siamonoi abbiamo
voi sietevoi avete
loro sonoloro hanno

Per scegliere quale verbo ausiliare usare, la regola generale è capire se un verbo è transitivo, cioè se ha un complemento oggetto, o intransitivo, ovvero se non ha un complemento oggetto. Questa regola ha tuttavia molte eccezioni che vanno apprese caso per caso.

Il participio passato

Oltre ai verbi ausiliari, il passato prossimo richiede anche il participio passato. Nei verbi regolari, il participio passato si forma in base alla coniugazione, sostituendo la desinenza dell’infinito (-are, -ere, ire) con la rispettiva desinenza del participio passato (-ato, -uto, -ito).

InfinitoParticipio passato
studiarestudiato
riceverericevuto
dormiredormito

Concordanza del participio passato con l’ausiliare “essere”

Ora sappiamo che il passato prossimo si forma con l’ausiliare al presente indicativo e il verbo al participio passato. Proviamo quindi a fare qualche esempio:

  • Laura è partita per gli Stati Uniti.
  • Giovedì scorso siamo andati al cinema.
  • Ieri sera ho mangiato la pizza.
  • Maria ha dormito fino a tardi.

Nei primi due esempi, puoi notare che il participio passato preceduto dall’ausiliare essere cambia in base al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale) del soggetto. Questa regola, però, non si applica quando il participio passato è usato con l’ausiliare avere, come mostrano gli ultimi due esempi. In questo caso, il participio passato rimane invariato.

Verbi irregolari nel passato prossimo

Elenco dei principali verbi irregolari

Come abbiamo visto, la regola per formare il participio dei verbi regolari è molto semplice. La situazione cambia, però, quando si tratta dei verbi irregolari. In questo caso, non c’è una regola specifica, ma bisogna impararli singolarmente.

Ecco una lista di quelli più comuni:

InfinitoParticipio passato
farefatto
diredetto
vederevisto
scriverescritto
prenderepreso
metteremesso
leggereletto
aprireaperto
chiuderechiuso
sceglierescelto
rimanererimasto
accendereacceso
spegnerespento
viverevissuto
rompererotto

Per memorizzare più facilmente i verbi irregolari, ti sarà utile sapere che, sebbene non ci sia un metodo specifico per formarli, si possono comunque notare alcune tendenze: 

  • Molti verbi che finiscono in -ndere e -dere hanno il participio in -so, come prendere/preso, accendere/acceso e chiudere/chiuso
  •  Diversi verbi che finiscono in -porre formano il participio in -posto, come proporre/proposto e comporre/composto.
  • Alcuni verbi che finiscono in -ggere hanno il participio in -tto, come leggere/letto e proteggere/protetto.

Uso del passato prossimo in italiano con i verbi riflessivi

Formazione e regole specifiche 

I verbi riflessivi, cioè quelli che sono accompagnati da un pronome riflessivo per esprimere un’azione rivolta al soggetto stesso, si formano sempre con l’ausiliare essere. Ciò significa anche che il participio passato che segue deve concordare con genere e numero del soggetto.

Esempi pratici 

Ecco alcune frasi esempio che mostrano come si usa correttamente il passato prossimo con i verbi riflessivi.

  • Oggi mi sono alzato presto.
  • Marco e Lucia si sono sposati il mese scorso.
  • Francesca si è divertita molto alla festa.

Espressioni temporali comuni con il passato prossimo

Indicatori temporali frequenti 

Gli indicatori temporali sono parole o espressioni che indicano quando è avvenuta un’azione, come il momento della giornata o la settimana. Sono utilizzati frequentemente con il passato prossimo, perché si riferiscono a eventi che sono accaduti in un periodo di tempo relativamente vicino al presente o che hanno un legame diretto con esso. Alcuni degli indicatori temporali più comuni sono:

  • Ieri/oggi/l’altro ieri
  • Questa mattina (o stamattina)/questo pomeriggio/questa sera (o stasera)
  • Due giorni fa/una settimana fa
  • Di recente
  • La scorsa settimana/il mese scorso/l’anno scorso

Posizionamento nelle frasi

La posizione degli indicatori temporali all’interno della frase dipende dall’enfasi che si vuole dare al momento dell’azione.

Se l’accento è posto sul momento specifico, l’indicatore temporale si colloca prima dell’ausiliare:

  • Ieri siamo tornati dalle vacanze.

Se, invece, l’enfasi ricade sull’azione compiuta e non sul momento in cui è avvenuta, l’indicatore temporale va posto subito dopo il participio o alla fine della frase:

  • Siamo tornati ieri dalle vacanze.
  • Siamo tornati dalle vacanze ieri. 

Errori comuni da evitare

Quando si apprende il passato prossimo, ci sono alcuni errori che capitano di frequente. Vediamo nello specifico quali sono:

  • Confondere l’uso di essere e avere come ausiliari del passato prossimo, ad esempio ho andato al posto di sono andato.
  •  Sbagliare la concordanza del participio passato con l’ausiliare essere, ad esempio ho mangiati al posto di ho mangiato.
  • Non usare correttamente i verbi riflessivi, ad esempio ho alzato al posto di mi sono alzato.
  • Usare il passato prossimo invece dell'imperfetto per descrivere azioni abituali o in corso nel passato, ad esempio da bambino, sono andato sempre dai nonni anziché da bambino, andavo sempre dai nonni.

Risorse e consigli per approfondire

Il passato prossimo è un tema complesso. Se desideri approfondire l’argomento, ti consigliamo di partire da un buon libro che combini teoria e pratica come il manuale Passato prossimo e imperfetto di Alma Edizioni.

Il passo successivo è interiorizzare quanto appreso e applicarlo in maniera sempre più automatica. Questo è possibile solamente facendo conversazione, meglio ancora se con insegnanti di livello madrelingua come quelli di Lingoda, con i quali potrai imparare l’italiano in modo autentico, vivendo la lingua nel suo contesto culturale.

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Come funziona

Qual è la differenza tra il passato prossimo e l’imperfetto?

Il passato prossimo si usa per azioni concluse nel passato che sono legate al presente, ad esempio oggi sono andato a scuola. L’imperfetto, invece, si usa per azioni abituali o in corso nel passato, ad esempio da bambino, andavo a scuola.

Come si costruisce il passato prossimo in italiano?

Il passato prossimo in italiano si costruisce con l’ausiliare essere o avere al presente e il participio passato del verbo principale. Nel caso dell’ausiliare essere, il participio passato concorda con numero e genere del soggetto.

Abbiamo visto le regole: ecco cosa ricordare 

In questo articolo, abbiamo fatto la conoscenza del passato prossimo. Ecco un breve riepilogo degli aspetti da ricordare:

  • Il passato prossimo è un tempo verbale che descrive azioni concluse con effetti nel presente, distinguendosi così dall’imperfetto e dal passato remoto.
  • Per usarlo, è indispensabile conoscere gli ausiliari essere e avere, le relative regole e il participio passato, soprattutto quello dei verbi irregolari.
  • Indicatori temporali come ieri o di recente accompagnano spesso il passato prossimo.

Padroneggiare il passato prossimo per utilizzarlo in modo naturale richiede pratica. Un’ottima soluzione è affidarsi ai corsi online di Lingoda, nei quali potrai esercitarti in piccoli gruppi e imparare l’italiano usato nella vita di tutti i giorni fin dalla prima lezione. In questo modo, il passato prossimo diventerà per te sempre più spontaneo e immediato.

Matteo Lombardo

Matteo Lombardo

Matteo Lombardo è redattore e traduttore specializzato in testi tecnici e di marketing dal tedesco e dall’inglese all’italiano. Dopo la laurea in traduzione, si è trasferito in Germania, vivendo in diverse città, tra cui Saarbrücken, Friburgo, Treviri e Bonn. Appassionato di lingue, in particolare dell’italiano e del tedesco, ama lavorare con le parole per creare testi chiari, naturali e adatti al pubblico di destinazione. La sua missione è quella di fare da ponte tra culture e crede che un testo ben scritto possa fare davvero la differenza. Per saperne di più, visita il suo sito o il suo profilo LinkedIn.